Col passare degli anni può capitare di notare che i nostri denti cambino colore: da un bianco naturale ad un bianco più opaco tendente al grigio o al giallo. Ci sono numerosi fattori che portano i nostri denti a macchiarsi, tra questi le cattive abitudini come il fumo e l’alcol, o anche determinate bevande come il tè, il caffè e il vino, e addirittura il cioccolato fondente. Tuttavia, anche l’invecchiamento porta l’ingiallimento dei denti, dato che, la dentina, un elemento che costituisce i denti, perde di brillantezza lasciando spazio ad un colore più scuro. Un altro fattore, invece, è legato all’utilizzo di particolari antibiotici capaci di modificare il colore dei denti. Ma cosa possiamo fare per risolvere il problema? è semplice: lo sbiancamento!
Per sbiancare i denti esistono diversi metodi fai-da-te e professionali, comunque sia, è sempre bene consultare un dentista così da non correre nessun rischio in quanto sia specializzato nella salute dei denti. Infatti, è da tutti i dentisti sconsigliato ricorrere a prodotti naturali che abbiamo comunemente a casa come il bicarbonato e il succo di limone. Questi, se usati spesso, portano alla perdita dello smalto con conseguente rovina dei denti. Danni allo smalto creano fastidiosi disagi tra cui, un’alterata sensibilità dentale.
Molte persone, quando sentono parlare di sbiancamento ai denti, credono ancora erroneamente che questo possa danneggiare i denti. Ma non è affatto così. L’unica cosa che può rovinare effettivamente lo smalto è l’utilizzo sconsiderato dei metodi casalinghi. Infatti, questi agiscono con l’utilizzo di acidi, come il succo di limone, e non fanno altro che erodere lo smalto dei denti, invece lo sbiancamento avviene mediante l’applicazione di sostanze ossidative che colpiscono le molecole che causano discromie nei denti.
Qualora decidessi di rivolgerti ad un’odontoiatra, questo potrà utilizzare sostanzialmente due metodi per lo sbiancamento dei tuoi denti: l’utilizzo di sole sostanze chimiche che prevede anche quella del perossido di idrogeno, la classica acqua ossigenata, oppure adottare il metodo dello sbiancamento dei denti con la luce a LED.
Come funziona lo sbiancamento dei denti a LED? Il dentista praticherà l’utilizzo di un laser a luce fredda che non è altro il nostro LED. Ai nostri denti, durante la seduta di sbiancamento, verrà applicato un gel a base di perossido di idrogeno che, a contatto con la luce a LED, si attiva un processo di accelerazione di sbiancamento ad opera di radicali liberi, generati appunto dall’azione combinata della luce LED e del perossido di idrogeno. Il rilascio dei radicali liberi sono capaci di penetrare all’interno dello smalto, senza infierire su di esso, raggiungendo così le molecole pigmentate e il gioco è fatto. Lo sbiancamento avviene in modo molto veloce e sicuro sui tuoi denti distruggendo le molecole in modo del tutto indolore, poiché il laser a LED è una luce fredda.
Quando ci riferiamo allo sbiancamento dei denti mediante la luce a LED, trattiamo, essenzialmente, di un metodo molto più sicuro ed efficace rispetto agli anni precedenti. Infatti, tale approccio è stato progettato, soprattutto, per prevenire ogni tipo di fastidio e possibile danno al cavo orale. A dirla tutta, gli sbiancanti sono costituiti anche da fluoro che viene aggiunto dai produttori per la sua natura desensibilizzante ma anche rimineralizzante per lo smalto e prevenire o bloccare lo sviluppo delle carie. Prima, lo sbiancamento era praticato con laser a raggi UV che, come sappiamo, sono molto pericolosi per la nostra salute, in quanto possono insorgere tumori laddove colpiscono. Tuttavia, la scienza ha fatto passi da gigante e siamo in presenza di un vero e proprio metodo all’avanguardia dato che già alla prima seduta di sbiancamento possiamo notare i primi risultati e rispettando le regole della buona igiene orale, i risultati possono prolungarsi oltre un anno.
Chi utilizza questo approccio ha come primo obiettivo la salute dei denti. Infatti, lo sbiancamento a LED non costituisce nessun problema perché non danneggia lo smalto e le gengive. Anche a livello di sensibilità dentale non avrete nessun tipo di fastidio se non in rarissimi casi, ma si tratta comunque di una situazione transitoria. Inoltre, come ribadito prima, la luce LED è molto sicura poiché non presenta controindicazioni come nel caso di raggi UV dai quali, se non ci proteggiamo con cautela possiamo avere dei danni non indifferenti.
Lo sbiancamento dentale rappresenta un trattamento estetico molto richiesto ed è ormai di gran rilevanza sia in ambito domestico che professionale. In effetti, avere denti bianchi e sani sono segno di pulizia e benessere e, spesso, rappresenta il nostro primo biglietto da visita che sia per un colloquio o un incontro occasionale e, uno degli aspetti estetici più ambiti e ricercati.
Attualmente, sul mercato sono sempre più numerosi i trattamenti sbiancanti per i nostri denti che si basano sulla combinazione del perossido di carbonio e della luce LED la quale, si può presentare anche sotto forma di liquido. Questi trattamenti sono presentano sotto forma di kit con luci LED sbiancanti i quali, hanno avuto un’ampia diffusione grazie anche alle pubblicità fatte dalle celebrità. Il kit solitamente contiene una lampada a LED e un calco su cui mettere il gel che si trova all’interno del pacchetto. Il calco dovrà essere posizionato sui denti e, dopodiché, sarà aggiunta la lampada a LED per 10-15 minuti. Tuttavia, tali applicazioni non sono risolutive come una seduta dal proprio dentista poiché possono richiedere un utilizzo anche fino a 15 giorni continui per avere risultati discreti. Anche in termini di durata e di effetto i kit non sono risolutivi, anzi vi sono soltanto svantaggi economici. Pertanto, il nostro consiglio è quello di rivolgersi sempre ad uno specialista del cavo orale per ottenere risultati concreti e rapidi ma soprattutto compiere una scelta sicura ed efficace.
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